Nucara a Radio Radicale: non basta essere grossi per essere seri

Il segretario del Partito Repubblicano Francesco Nucara ha rilasciato questa intervista a Radio Radicale.

Onorevole Nucara, cosa pensa delle polemiche relative alla mancata presentazione delle liste, e delle parole del ministro Ignazio La Russa, che ha detto di essere "disposto a tutto" pur di vedere la lista del Pdl concorrere?

"Siamo disposti a tutto... Ma non c’è nulla su cui essere disposti in questo caso. Uno può essere disposto a tutto per conquistare qualcosa, ma non può esserlo per conquistare il nulla. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa è una persona intelligente, dovrebbe pensare invece agli errori che sono stati fatti per la presentazione delle liste e agli errori del suo partito, di cui egli è - tra l’altro - coordinatore nazionale. Il ministro non è un estraneo rispetto a queste vicende".

Dovrebbe fare il mea culpa?

"Quando si presentano le liste, ci sono degli errori formali che, nei limiti di compatibilità della legge, si possono correggere anche il giorno dopo. Ma ci sono anche degli errori sostanziali che non si possono correggere. I termini per la presentazione delle liste hanno un valore. Altrimenti tutti possono presentare una lista quando vogliono. Le regole sono quelle. In queste regole è contemplato anche l’orario della presentazione delle liste. Il Pdl è un grande partito – che Dio ci liberi dai grandi partiti! - e dovrebbe avere le liste pronte giovedì e non sabato. Siccome il Pdl è un grosso partito, ma è anche litigioso, al momento della presentazione incontra dei grossi problemi perché, all’ultimo momento, devono cambiare le liste, devono mettere quel nome. Insomma: devono rivedere tante cose. E cambiano le cose all’ultimo secondo. Ma all’ultimo secondo capitano anche queste cose".

Voi avete dato il vostro appoggio alla Polverini. Che tipo di accordi avete fatto con il centrodestra nel Lazio? E’ vero che avete offerto un aiuto per la raccolta delle firme alla Polverini?

"La nostra offerta di aiuto era ironica. Avevo detto: ‘Visto che non sapete fare le liste e non trovate le persone giuste, il Pri può offrire delle persone per bene e una lista di qualità’. Noi sappiamo presentare le nostre liste. Lo abbiamo fatto in alcune regioni italiane come la Campania, la Calabria, nei comuni e nelle province. Evidentemente noi siamo piccoli, ma anche capaci di svolgere bene il nostro lavoro. I grandi partiti hanno una chiara difficoltà a fare questo. Mi dispiace molto per il responsabile del Pdl, Ignazio Abrignani, che è una persona avveduta. Ma forse a livello locale e regionale sono meno capaci di svolgere il loro lavoro. Se hanno sbagliato questo, significa che non c’era niente da fare. Dicono che vincerà la Bonino. Ma non c’è niente di male se la Bonino vincerà la partita, delle prossime elezioni regionali nel Lazio, a tavolino. Non è certo colpa della Bonino se gli altri hanno sbagliato".

Come prenderebbe una riammissione delle liste?

"Ci sono alcune difficoltà formali che possono essere facilmente superabili. Anche a me è successo di fare degli errori di questo genere. Ma ci sono degli errori sostanziali, come per esempio la consegna delle liste in ritardo. Trovo che la regola della raccolta delle firme sia una norma ignobile, perché spesso si trovano dei morti nell’elenco delle persone che hanno firmato per la presentazione. Se si trova la firma di una persona deceduta, tutta la lista deve essere buttata. Questo vuol dire che le firme sono tutte false. Credo che questa situazione si verifichi in tutti i partiti".

Il suo partito non è entrato nel Pdl. Il ministro Rotondi ha criticato la strutturazione del Pdl. E’ contento di quella scelta?

"E’ una mia scelta. La scelta è stata condivisa da tutto il partito. Solo Giorgio La Malfa non l’aveva condivisa perché voleva entrare nel Popolo della Libertà. Poi, per fortuna, anche lui si convinse che quella era la scelta più giusta da fare. E anche lui venne nel gruppo misto della Camera dei deputati. Noi abbiamo deciso di mantenere la nostra autonomia politica. Mi dispiace dirlo, ma quando La Malfa voleva entrare nel gruppo del Pdl alla Camera, io dissi che quel soggetto politico non era un vero partito. Inoltre avevo detto che quel partito non sarebbe durato più di due anni. Mi ero sbagliato, perché quasi un anno dopo abbiamo visto la consistenza di questo nuovo partito. I partiti non si fanno con le percentuali notarili. Ci vuole altro".

Adesso, dopo questo tonfo, Berlusconi sarà tentato di fare il partito dell’Amore?

"No, lo ha già fatto Cicciolina venti anni fa. Ed è andato male anche quello".